Chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo

Via Amilcare Ponchielli 2 Trieste

Chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo

La Chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo si erge a chiusura della prospettiva del Canale Grande e popolarmente è denominata “Sant’Antonio Nuovo”. Un tempo la Chiesa si specchiava nelle acque del Canale.  Nel 1767, nello stesso luogo, era stata eretta una cappella privata dedicata all'Annunciazione ma, una volta aperta al pubblico, risultò piccola e fu demolita. Nel 1771 fu edificata un'altra chiesa in stile barocco, dedicata a Sant’Antonio Taumaturgo, ma anche quest'ultima risultò inadeguata allo sviluppo del Borgo Teresiano e all’aumento demografico.

Tra il 1825 e il 1849, su progetto dell’architetto Pietro Nobile, fu costruita la Chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo, 80 metri per 28: un insigne monumento di architettura neoclassica. All'ingresso della chiesa, sotto il pronao è presente una targa: "A causa del colera che il 15 ottobre imperversava a Trieste questa chiesa fu consacrata il 15 novembre 1849".

La facciata principale è caratterizzata da un maestoso pronao con sei colonne ioniche e un ampio frontone mentre, in alto, sono presenti le sei statue scolpite, nel 1842 da Francesco Bosa, raffiguranti i santi protettori di Trieste, San Giusto, San Sergio, San Servolo, San Mauro, Sant'Eufemia e Santa Tecla. Sulla facciata posteriore in alto sono ben visibili due campanili gemelli.

 L'interno colpisce per la grande imponenza delle dodici colonne ioniche ed è suddiviso in tre navate con tre rispettivi altari e tre volte laterali a crociera che culminano nella grande cupola centrale. Nell’abside l’affresco raffigurante l’ "Ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme" è stato eseguito nel 1836 da Sebastiano Santi. Di fianco a uno degli altari di sinistra si apre la porta che conduce al presbiterio e ad una piccola cappella, detta della Visitazione, dove è conservato il dipinto omonimo, l'opera è stata attribuita ad Alessandro Longhi, il più famoso ritrattista veneziano dell’epoca.

Sei pale, incorniciate dagli altari raffigurano Sant'Anna che educa la Vergine (Michelangelo Grigoretti), la presentazione al tempio (Felice Schiavoni), San Giuseppe (Johann Schonmann), Sant'Antonio (Odorico Politi), la passione di Eufemia, Tecla, Erasma e Dorotea (Ludovico Lipparini), il Crocifisso (Ernest Tunner).

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