Museo del Mare
Via Campo Marzio 5 Trieste
Il Museo del Mare ebbe inizio con la raccolta di modelli navali, in parte acquisiti dall’Accademia di Nautica e Commercio, fondata nel 1753 da Maria Teresa d’Austria, eppoi continuata dalla Società Austriaca di Pesca e Piscicoltura Marina, fondata il 28 Gennaio 1888 per promuovere ed incrementare la pesca sulle coste orientali dell’Alto Adriatico.
Contribuirono alla raccolta anche le donazioni di privati cittadini, società di navigazione, cantieri navali, Magazzini generali (oggi Ente Porto) e Riunione Adriatica di Sicurtà.
La Società Austriaca di Pesca e Piscicoltura Marina istituì a scopi didattici, un’Esposizione Permanente, trasformata poi nel 1904 in Museo della Pesca, con lo scopo di facilitare gli studi scientifici e pratici in relazione alla pesca marina con annesso piccolo laboratorio biologico marino.
Ma già nel 1910 si gettarono le basi per la progettazione di un’Esposizione Marittima trasformata, poi, in un vero Museo del Mare. Nel 1932 il Comune con delibera podestarile e con il consenso della prefettura, accettò la donazione degli oggetti delle varie sezioni del Museo del Mare, appartenenti ad altri enti e privati, affinché fossero destinati in perpetuo al Museo.
Si costituì con il patrocinio del Comune una “Esposizione Marittima Permanente” nella sede di via Sanità (ora via Diaz). Il patrimonio venne affidato alla Società Adriatica di Scienze Naturali, che lo custodì nei locali di via dell’Annunziata 7 fino al 1968, quando il Comune di Trieste istituì il Civico Museo del Mare.
Il nuovo istituto trovò una sede adeguata e ancora attuale nell’antica palazzina edificata nel 1721 quale Lazzaretto S. Carlo ed in seguito sede dell’Arsenale di Artiglieria. La palazzina fu poi allestita secondo il progetto dell’arch. Umberto Nordio, coadiuvato dall’arch. Roberto Barocchi, cui si deve l’ideazione delle strutture espositive.
Due salette sono dedicate rispettivamente a Josef Ludvik Frantisek Ressel (1793-1857), considerato il primo sperimentatore della propulsione a elica in applicazione alla navigazione a vapore,
ed a Guglielmo Marconi (1874-1937), uno dei primi scienziati a occuparsi delle radio frequenze. Sono esposte alcune apparecchiature dell’attrezzatura radiotecnica (tra cui l’ecometro ed alcune valvole), che si trovavano a bordo dell’Elettra, la nave-laboratorio su cui Marconi condusse la maggior parte degli esperimenti. L'attuale allocazione della prua dell'Elettra è nell'Area di Ricerca di Padriciano a Trieste.
Nel Museo del Mare è conservato il piccolo tasto con cui il 26 marzo 1930, alle 11.03, dalla nave Elettra ancorata a Genova presso lo Yacht Club italiano, Guglielmo Marconi inviò nell'etere gli impulsi che, dopo avere percorso 14.000 miglia, giunsero in Australia per accendere le tremila lampadine del Municipio di Sydney.
Il "tasto” che ha cambiato la storia delle comunicazioni e che da dato il via alla trasmissione senza fili, alla radio, alla televisione, alla rete, e ha creato il mondo “wireless”.
Nel cortile esterno, è, inoltre, collocata una sezione trasversale dello scafo ed un’ancora dell’Elettra. Il pianterreno è completato dalla vetrina con i modelli delle tre navi di Cristoforo Colombo (1° viaggio – 1492) e dalla vetrina con i modelli del Capitano di Lungo Corso Rodolfo Muntjan.
Il primo piano è dedicato alla marineria triestina dell’800, con pregevoli modelli di velieri, anche di notevoli dimensioni, quasi tutti “modelli di cantiere”, cioè originali del cantiere costruttore.
Si possono qui osservare le foto d’epoca di alcuni dei primi piroscafi del Lloyd Austriaco ed alcuni disegni sulla costruzione di queste prime navi in ferro. Nel soppalco si possono ammirare sia modelli di imbarcazioni da
pesca come il bragozzo istriano ma anche attrezzi da pesca come ami, reti, togne, pannole ed anche una cimarola originale, sorta di banderuola decorativa-segna vento, che i pescatori creavano con i materiali più svariati, ma soprattutto con il loro estro e fantasia.
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La sede del Civico Museo del Mare è stata trasferita al Magazzino 26 del Porto Vecchio.