Palazzo Gopcevich - Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl
Via Rossini 4 TriestePalazzo Gopcevich
Spiridione Gopcevich, ricco imprenditore della comunità serbortodossa di Trieste, ordinò la progettazione del Palazzo, sede della sua dimora e attività, all'architetto triestino Giovanni Berlam. Il Palazzo Gopcevich fu costruito intorno al 1850 nel cuore del Borgo Teresiano e con fronte sul Canal Grande. Negli anni venti divenne la sede della Compagnia di Assicurazioni Danubio e, successivamente, della Cassa Marittima Adriatica. Nel 1998 fu acquistato e trasformato in sede museale dal Comune di Trieste e dal 2006 ospita il Civico Museo Teatrale "Carlo Schmidl".

Civico Museo Teatrale "Carlo Schmidl"
Carlo Schmidl (Trieste 7 ottobre 1859 – 7 ottobre 1943), editore e commerciante di musica, per oltre cinquant’anni, collezionò una grande quantità di materiale che documentava la vita teatrale e musicale a Trieste. Nel dicembre del 1924 la Raccolta storico-musicale di Carlo Schmidl divenne di dominio pubblico e nacque Il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”.
Nelle sale interne, arricchite da decorazioni in stucco ai soffitti e pregiati intarsi in madreperla sui pavimenti, si susseguono itinerari espositivi di costumi teatrali, gioielli di scena, marionette, collezione di dipinti, stampe di locandine e tanti altri cimeli che raccontano la storia di oltre due secoli del Teatro a Trieste.
Un importante segmento è dedicato all'esposizione di strumenti musicali, europei ed extraeuropei, con particolare attenzione a quelli meccanici. Lodevole d'ammirazione è la ricostruzione verosimile del laboratorio del liutaio triestino Francesco Zapelli.
Un'area significativa è dedicata alla memoria del grande regista triestino Giorgio Strehler, di cui il Museo custodisce l'archivio personale.
La Biblioteca del Museo, specializzata in musica e spettacolo, possiede un notevole patrimonio di circa 100.000 pezzi , tra cui preziosi cataloghi, straordinari repertori musicali e prestigiose edizioni del Cinquecento e Seicento .
La mediateca, costituita di oltre 20.000 pezzi, è nata nel 1985 e comprende il lascito del farmacista Riccardo Gmeiner (1905-1984) a cui la sezione è intitolata.