Palazzo Tergesteo
Via Canale Piccolo 2 TriesteIl Palazzo Tergesteo
Il Palazzo Tergesteo fu edificato sul sito della Dogana Vecchia.
Fu costruito in soli due anni e inaugurato nel1842. Fu uno degli ultimi palazzi di Trieste realizzato in stile neoclassico. La costruzione si sviluppa su quattro piani oltre al piano terra e all'ammezzato ed è costituita da quattro corpi di fabbrica separati da una galleria, posta al piano terra,
a forma di croce greca e ispirata alla Galleria de Cristoforis di Milano, coperta da spioventi con l'intelaiatura metallica a sesto acuto.
Gli accessi al fabbricato sono ubicati sui quattro lati dell’edificio.
I due gruppi scultorei marmorei che sovrastano le facciate principali furono aggiunti successivamente.
Quello sulla facciata verso piazza della Borsa raffigura la dea del mare Tetide, con in braccio un bimbetto, in piedi su di una conchiglia trainata da quattro cavalli che escono dai flutti marini e, a destra, Mercurio, dio del commercio. La scultura rappresenta la città di Trieste trainata dalle fortune che provengono dal mare, ma anche dal commercio e dalla nascente industria.
Il secondo gruppo scultoreo sulla facciata posteriore verso il Teatro Verdi, opera di Antonio Bianchi, rappresenta Nettuno e Mercurio con le allegorie della geografia, con il mappamondo e l'atlante, e della storia, con gli annali di Trieste e dell’emporio.
Ai lati dei portali d'ingresso vi sono, in rilievo su lastre di zinco, coppie di delfini, simboli della Navigazione e del Commercio marittimo, e due scudi.
Il palazzo fu sede della Borsa triestina dal 1844 al 1928 e del Lloyd Austriaco dal 1857 al 1883 e divenne il luogo più rappresentativo di commercio e di ritrovo della Trieste ottocentesca. Molti personaggi famosi frequentarono il Tergesteo tra i quali lo scrittore triestino Italo Svevo, che utilizzò la galleria come sfondo per il suo romanzo, "La Coscienza di Zeno".
All'interno della Galleria un orologio a parete originale, non funzionante, segna l’ora e il giorno in cui fu firmato l’atto costitutivo della Società per Azioni Tergesteo e, dal 1863, verso Piazza Verdi, il Caffè Tergesteo, uno dei caffè storici di Trieste, caratterizzato dalle vetrate colorate che raffiguravano episodi della storia triestina, divenne il luogo di ritrovo dell'èlite culturale dell'epoca e molto frequentato anche dal poeta triestino Umberto Saba
“Caffè Tergesteo… tu concili l’italo e lo slavo, a tarda notte, lungo il tuo bigliardo“.