Piazza della Cattedrale di San Giusto
Piazza della Cattedrale TriesteCattedrale di San Giusto
Le prime notizie sulla cattedrale di San Giusto risalgono agli anni 1302 e 1320, quando il vescovo Roberto Pedrazzani da Robecco fece inglobare in un'unica struttura le chiese di Santa Maria e quella dedicata al martire San Giusto, edificate su un tempio romano consacrato a Giunone.
Sopra l’ingresso della torre del campanile, costruito nel 1337, in un’edicola gotica ad arco è posta la statua del patrono San Giusto che guarda la facciata della cattedrale e regge nella mano destra la palma del martirio, mentre nell'altra i simboli di Trieste.
Sulla facciata della chiesa spicca il rosone gotico trecentesco con le colonnine in pietra bianca del carso, simile al rosone del Duomo di Cremona, città natale del vescovo Rodolfo Pedrazzani che lo aveva commissionato agli scalpellini provenienti da Soncino, vicino Cremona.
Sulla facciata della cattedrale ci sono tre busti di vescovi, da sinistra: Enea Silvio Piccolomini I, Rinaldo Scarlicchio e Andrea Rapicio. Gli stipiti del portale principale della cattedrale sono stati ricavati da una stele funeraria romana dove è visibile una scultura della croce templare.
L'interno è a cinque navate, le due di sinistra appartenevano alla basilica romanica dell'Assunta, quelle di destra al tempietto medievale di S.Giusto. I mosaici bizantini che rivestono le absidi risalgono al 1100-1200.
L'abside centrale, che conclude il presbiterio, è stata mosaicata nel 1932 dal veneziano Guido Cadorin. I mosaici “L’Incoronazione della Vergine” e i “Martiri tergestini” raffigurano l'Incoronazione della Vergine e Santi. Attigua alla cappella dell'Addolorata,
c'è la cappella del Tesoro, dove sono conservati oggetti di epoca diversa. Tra essi l'urna-reliquiario di S.Giusto, il velo dipinto con l'immagine del Santo e l'alabarda di S.Sergio.
Accanto alla cattedrale c'è una colonna veneziana del 1560 alla cui sommità, nel 1844, furono messi il melone con i 13 spicchi, uno per ogni Casada della nobiltà medievale triestina e l'alabarda che secondo un'antica tradizione, cadde dal cielo su Trieste il giorno del martirio di S. Sergio, patrono assieme a San Giusto di Trieste.
Le campane di San Giusto furono più volte lesionate dai fulmini e rifuse, fino al 1953 quando furono inaugurate tre nuove campane di rame e stagno e decorate dal famoso artista triestino Carlo Sbisà.
Al fianco destro della Cattedrale è posta la Cappella di San Giovanni ex-Battistero, al cui interno sono conservati tutti i reperti romani trovati sotto il castello e i mosaici del trecento che raffiguravano il martirio di San Giusto.
Alla sinistra della Cattedrale c'è la cappella di San Michele al Carnale del 1200, dove si conservavano le ossa esumate del cimitero, ritrovate all'interno dell'Orto Lapidario.
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