Salone degli Incanti

Riva Nazario Sauro 1 Trieste

 Salone degli Incanti

 In Riva Nazario Sauro nel 1913 l'architetto Giorgio Polli costruì la nuova Pescheria Centrale della città. Per la forma basilicale e la presenza della costruzione di una torre a campanile con orologio i triestini la battezzarono con il nome di Santa Maria il Guato, dal nome di un pesce locale comune.

La torre mascherava il serbatoio contenente l'acqua marina che serviva i grossi banchi in marmo carsico bianco dove si svolgeva la vendita al dettaglio.

All'interno l'ampio salone in stile liberty, circondato da grandi muri perimetrali che, con enormi finestroni di ferro, si aprono ad intervallo sul mare e le rive , ospitava un chiassoso mercato.

Il pescato era portato soprattutto dalle prore dei bragozzi gradesi e chioggiotti attraccati al molo adiacente. La facciata rivestita in mattoni con risalti in pietra bianca e adornata con sculture in bassorilievo di carattere  marinaro conferisce alla struttura una "velatura" dello stile veneziano che ben coniuga la collocazione dell'edificio tra i moli della darsena e al fronte  dei palazzetti neoclassici delle Rive.

Attualmente l'edificio ospita il Salone degli Incanti, un centro espositivo polivalente che accoglie manifestazioni, mostre ed eventi culturali. Il nome deriva dalla vendita all'incanto del pescato che si svolgeva sul pronao della ex Pescheria.

Nel 1974 Francis Ford Coppola scelse l'ex-Pescheria come location per girare la scena dell'arrivo all'Ellis Island di New York di Vito Andolini di Corleone, nel film "Il Padrino".

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Riva Nazario Sauro 1
Trieste